Nelle mie corde
Nelle mie corde
Storie e sproloqui di un chitarrista noise
Marc Ribot
Edizioni Sur
212 p., brossura
traduzione di Milena Sanfilippo
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Un libro-mondo, o forse un libro-mente, l’autoritratto di un artista che non ha paura di seguire la propria intelligenza ovunque lo porti.
Chitarrista raffinato ed eclettico dal suono inconfondibile (sono celebri le sue collaborazioni con Tom Waits, Elvis Costello e John Zorn, tra gli altri), Marc Ribot è anche uno scrittore brillante, capace di spaziare con disinvoltura tra i generi e di mescolarli in modo creativo. I saggi a tema musicale – in cui Ribot ragiona sull'estetica del rumore e della distorsione; rende omaggio ad amici e maestri; denuncia la violazione del copyright nell'era delle piattaforme digitali – si affiancano a racconti autobiografici che esplorano le origini ebraiche, la condizione quasi esistenziale di musicista errante, la paternità, l'impegno politico. Ma c'è spazio anche per l'umorismo e il nonsense anarco-pulp, come nei rapidissimi (mal)trattamenti cinematografici che sembrano un incrocio tra Quentin Tarantino e Jim Jarmush, e negli esilaranti micro-racconti sul tema del «fiasco» (una relazione romantica naufragata per colpa di un uso inaccorto del cellulare; uno scienziato spaziale che non sa allacciarsi le scarpe).
Un libro-mondo, o forse un libro-mente, l'autoritratto di un artista che non ha paura di seguire la propria intelligenza ovunque lo porti. Introduzione di Lynne Tillman.
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