Le Malaveglie
Le Malaveglie
Storie di paura popolare
Filippo Cerri
effequ
300 p., brossura
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Rivedo le vecchie d’allora, che saranno polvere ormai – ché bimba ero e vecchia sono – bisbigliarsi a vicenda lo stupore e lo smarrimento per i bizzarri eventi accaduti in paese in seguito al ritorno del Marchese Mora nella sua tenuta delle Malaveglie.
Alla luce del focolare, nelle lunghe notti di veglia e di attesa delle case contadine, nascevano storie di paura, storie per non dormire, storie per alimentare l’inquietudine e ripescare dai ricordi di tempi ormai andati. Ogni terra del mondo, in ogni epoca, è abitata da una parata di esseri ambigui, creature dell’immaginario, sì, ma raccolte dalla realtà, tutte figlie della stessa paura, quella di riflettersi nei loro sguardi e scoprirsi addosso i segni più evidenti del mostruoso. Tra Buzzati e Landolfi, le storie delle Malaveglie attingono dall’oscuro dell’immaginario e del linguaggio popolare, dando vita a mostri a volte troppo umani, ammantati d’ombra e crudeltà, tracciando geografie del grottesco, del folklore, del fantastico. Le Malaveglie sono meraviglie nere, fiabe sporche, storie raccontate a quei fuochi dove la notte è infinita.
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