L’atroce storia di Santos Godino
L’atroce storia di Santos Godino
El Petiso Orejudo
María Moreno
Edicola Ediciones
264 p., brossura
traduzione di Francesca Lazzarato
Impossibile caricare la disponibilità di ritiro
«Così come ci fu uno che divenne pittore e arrivò a essere Picasso, colui che qui riposa fu un criminale e arrivò a essere Godino».
«Nell’atroce storia del Petiso Orejudo si riflette l’inquieta oscurità del nostro presente».Francesca Lazzarato
Nel 1912, in una Buenos Aires immensa e tenebrosa, il figlio di poverissimi immigrati italiani Cayetano Santos Godino viene arrestato con l’accusa di undici crimini. All’epoca ha sedici anni e diventerà oggetto di studi e congetture pseudo-scientifiche fino alla sua morte, avvenuta in una gelida prigione alla fine del mondo. La sua storia – qui raccontata magistralmente da María Moreno, in un testo che fonde cronaca, saggio e romanzo – non è solo quella di uno dei criminali più misteriosi e celebri, ma anche quella di una società che rifiuta con violenza ogni manifestazione di alterità, mostrificando e punendo chi vive ai margini.
L’assassino adolescente Cayetano Santos Godino, il primo serial killer della storia argentina, rappresenta una delle figure più oscure e iconiche della criminologia. Su di lui e i suoi efferati delitti hanno indagato la polizia, la medicina legale, la psichiatria e la stampa senza trovare una risposta rassicurante al sottile limite tra disagio, follia e crimine. Oltre settanta anni dopo la sua morte, la giornalista, cronista e narratrice María Moreno, tra le voci più audaci del panorama latinoamericano, riapre il celebre caso per dar vita a un testo ipnotico, violento e travolgente, che trascende i limiti del true crime e diventa al tempo stesso una storia di immigrazione e miseria, un crudo reportage d’epoca e una riflessione sugli archetipi universali legati alla criminalità.
Share
