Scrivere oltre la razza
Scrivere oltre la razza
bell hooks
Il Saggiatore
264 p., brossura
traduzione di Alessandra Castellazzi
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In Scrivere oltre la razza, bell hooks affronta il dibattito contemporaneo sul razzismo e offre un punto di vista radicale per eliminare le barriere socioculturali che ci dividono, ancora oggi, per colore, classe e genere, anche all’interno del femminismo.
Hooks parte da un assunto fondamentale: l’ideologia suprematista bianca è più viva che mai e plasma l’esistenza di chiunque, non solo delle persone nere, trasmettendosi all’interno delle singole comunità lungo i binari delle differenze economiche, sociali e di genere. Un condizionamento avviene, per esempio, dal momento in cui i bambini e le bambine vengono introdotti alla cultura dominante (che per l'autrice si riassume nella locuzione «patriarcato capitalista imperialista suprematista bianco»), specialmente attraverso i media, l’educazione scolastica e l’influenza – a volte negativa – dei loro compagni. Spaziando dall’estetica che perpetua l’immagine della donna bianca e bionda come «più bella», sino alle rappresentazioni razzializzate dei personaggi neri in film e libri contemporanei, e prendendo spunto dalle biografie di Malcolm X e Martin Luther King, l’analisi di bell hooks è chirurgica nell’evidenziare quali siano i problemi e quanto facciano parte dell’impalcatura stessa su cui si regge la nostra società. Ma, come sempre, la sua scrittura non ci lascia imprigionati nell’evidenza di una questione sociale. Ogni barriera può e deve essere abbattuta e la soluzione è ancora una volta l’amore, perché dove c’è amore non può esserci dominio.
Attraverso le pratiche di cui ha fatto esperienza in prima persona e che sono il fulcro del suo attivismo, come quelle dell’ascolto, della condivisione e della partecipazione nella diversità, è possibile superare il razzismo e trasformare radicalmente la nostra vita quotidiana.
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